martedì 15 dicembre 2015

Musicoterapia recettiva (M. Corsaro)


La musicoterapia recettiva è l'altra faccia della medaglia: il lato opposto della musicoterapia attiva, che è molto più utilizzata, studiata, discussa e conosciuta. In questo tipo di approccio si presuppone il ruolo diretto ed attivo che il paziente assume nella seduta.


La musicoterapia attiva offre la possibilità di creare agganci relazionali a diversi livelli dello stato psico-affettivo della persona, tramite tecniche di sintonizzazione che consentono al terapeuta di entrare in risonanza con il paziente e di stabilire un canale di comunicazione. Della musicoterapia attiva fanno parte diversi modelli: Presley, Orff, Nordoff-Robbins, Benenzon. La musicoterapia recettiva, consiste nell’ascolto puro e semplice della musica. Importante è non chiamarla musicoterapia "passiva", ma "recettiva", perché il termine “passivo” postulerebbe la possibilità di rimanere perfettamente passivi ascoltando della musica; e ciò è impossibile. L’ascolto della musica innesca infatti processi mentali di codifica del segnale e associazioni di pensieri. Le caratteristiche del linguaggio musicale vengono processate inevitabilmente e simbolizzate come attività psichica ed esperienza emotiva. Il tempo della musica lento o veloce, attiverà, ad esempio diversi processi mentali attraverso il processo metaforico di conoscenza tacita, e l’esperienza sonora sarà posta in analogia con le esperienze soggettive. Allo stesso tempo anche le caratteristiche musicali armoniche oggettive verranno processate individualmente. Ad esempio, la risoluzione dopo un accordo di settima o di diminuita, o altri simili, rappresenterà una fase di rilassamento psicofisico successiva ad una condizione di tensione. Questo dato oggettivo sarà incorporato nelle tematiche individuali soggettive, e condizione-rà la personalizzazione dei processi mentali. La musicoterapia recettiva è utilizzata in minor misura, forse anche perché si tratta di un intervento sicuramente più complesso, e anche più indefinito, la cui scorretta applicazione potrebbe portare a risultati terapeutici del tutto irrilevanti o addirittura negativi. In Italia come negli altri paesi, la ricerca e l’attività clinica sono per lo più tutte incentrate sulla musicoterapia attiva.
Fra i principali modelli di musicoterapia recettiva abbiamo la G.I.M. (Guided Imagery Music). La G.I.M è una tecnica musicoterapica che mira ad una ricerca metacognitiva collegata ad uno sviluppo interiore, mediante l’immaginario ed i processi metaforici che la musica evoca. In particolare viene usata la musica classica, opportunamente selezionata e utilizzata all’interno di programmi musicali precostituiti. Nella BMGIM (una forma di GIM elaborata da Helen Bonny), il terapeuta sosterrà il paziente (portato in uno stato non ordinario di coscienza) durante la seduta, e favorirà una sorta di sogno guidato, permettendogli di poter esperire l’immaginario evocato dalla musica (esperienze sensoriali, emozionali, simboliche, metaforiche, ricordi).
Un’altra tecnica recettiva è costituita dalla B.M.T. (Beveral Music Therapy) che prevede l’ascolto di brani scelti dal paziente, e al termine dei quali il terapeuta chiede di verbalizzare emozioni, ricordi, sensazioni provate.
Il nostro nuovo modello di musicoterapia recettiva è il TRM (metodo recettivo trifasico). La tecnica prevede la somministrazione in sequenza di tre brani di Mozart scelti opportunamente dal terapeuta da catogorie precostituite.
Nella fase 1 il primo brano creerà un aggancio con il paziente, nella fase 2 avverrà il vero e proprio lavoro interiore. La fase 3 è quella del consolidamento dello status emotivo raggiunto. Il metodo interviene su tre grandi Categorie: Rabbia, tristezza e ansia. Infatti le categorie musicali sono le seguenti: Rabbia 1, rabbia 2, rabbia 3; tristezza 1, tristezza 2, tristezza 3; ansia 1, ansia 2, ansia 3.
Il metodo è stato ideato nel 2008, sviluppato e testato, specialmente su pazienti affetti da demenza. Ma ha dato ottimi risultati anche con altro tipo di patologie psichiche.

http://dottmaurocorsaro.blogspot.it/2013/07/musicoterapia-con-mozart-metodo.html

Dott. Mauro Corsaro
Psicologo, psicoterapeuta, musicoterapeuta, musicista e compositore.

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