sabato 19 dicembre 2015

Metodo Recettivo Trifasico - Lezione n.6 - Programmi del TRM




I programmi trifasici
Ormai è facilmente intuibile la modalità con cui si deve procedere per assemblare un programma secondo il metodo recettivo trifasico. Una volta individuato il sintomo da trattare e quindi il tipo di categoria da cui attingere i brani da somministrare, si procederà compilando una “terna musicale” costituita da tre brani rispettivamente scelti dalla prima, dalla seconda e dalla terza fase.
Esisteranno per cui i seguenti programmi fondamentali:
- Ansia
- Rabbia
- Depressione
Esistono, però, anche due altri due tipi di programmi:
- Programmi attivanti
- Programmi ibridi


Programmi per l'ansia
Questa categoria terapeutica è utilizzata per tutti i sintomi di ansia, angoscia, agitazione, irrequietezza, attacchi di panico, ossessioni, compulsioni, paura, apprensione, stress, ecc. Dunque l’applicazione è indicata per una larga famiglia di sintomi alla cui origine come emozione primaria c’è fondamentalmente ansia o paura. Il paziente ansioso è facilmente riconoscibile, dal tono della voce più acuto, dai movimenti del corpo frequenti, dalle domande che pone al fine di avere risposte rassicuranti.
Le tre fasi del programma consentono rispettivamente il contatto con il sentimento d’ansia, la sua elaborazione, ed un consolidamento del nuovo status emotivo.


Programmi per la rabbia
Con la categoria della rabbia si trattano i sentimenti di odio, rancore, ostilità, collera, nervosismo, agitazione motoria, insofferenza, aggressività, diffidenza, paranoia, ecc. L’importante è avere chiaro lo status del paziente.
A seconda del sintomo che in quel determinato momento egli presenta, si potrà usare questa categoria nel trattamento di emozioni o comportamenti ostili.
Durante la prima fase il paziente si sentirà paradossalmente più in tensione. Metaforicamente parlando è come se tutte le energie prodotte dal sentimento collerico fossero stimolate e canalizzate in un flusso disciplinato dalla musica. Molto spesso, chiedendo ai pazienti di esprimere un giudizio sulla musica che stanno ascoltando, riferiscono di percepirla allegra, stimolante. Quasi mai ne riconoscono gli aspetti d’ira.
Durante la seconda fase del programma, il paziente comincerà ad elaborare la rabbia appena contattata nella fase uno. Si potrà notare che in questa seconda fase il paziente sembrerà cognitivamente impegnato. Infatti inizierà a pensare in modo diverso alle tematiche disfunzionali.
Durante la terza fase del programma il paziente si sentirà più sollevato, ed in genere il sintomo negativo diminuisce si-gnificativamente. Alla fine della somministrazione il paziente non sembrerà calmo (come può frequentemente avvenire con i programmi per l’ansia), sembrerà semplicemente “arzillo”. Questo perché l’energia psichica derivante dalla rabbia è stata canalizzata in processi mentali più funzionali ma va comunque utilizzata.


Programmi per la depressione
II paziente che può essere sottoposto a questo tipo di trattamento presenta caratteristiche depressive (tristezza, malumore passivo, rassegnazione, rimorso, senso di colpa, rimpianto, malinconia, astenia, abulia, anedonia, passività, disturbi del sonno, disturbi dell’appetito, scoramento). In genere questo tipo di programma ha un impatto emotivo molto forte. Per tale ragione sarà opportuno andarci cauti nel somministrarlo a pazienti “nuovi”.
È preferibile in caso di scarsa conoscenza del soggetto, applicare dapprima un programma attivante (descritto di seguito) e vedere cosa succede. La stessa cautela è da applicarsi se il sintomo depressivo è giust’appena evidente.
Quando l’umore depresso è molto forte e particolarmente visibile, se non addirittura esplicitato verbalmente, allora il programma antidepressivo può essere usato senza nessun timore, ma solo in caso di sedute individuali.


Programmi attivanti
Si definiscono “attivanti” i programmi della categoria rabbia somministrati all’inverso: partendo dalla terza fase, passando per la seconda, fino ad arrivare alla prima. Il programma attivante corrisponde ad un intervento più blando rispetto al programma antidepressivo. Di fatto non va ad elaborare il nocciolo depressivo come il suo “parente più forte”, ma agisce mediante un’attivazione delle energie del paziente. Per tale ragione l’azione terapeutica avviene ridestando l’ascoltatore mediante l’acquisizione di nuove risorse sollecitate dalla musica. I programmi attivanti sono privi di qualsiasi controindicazione e vanno considerati come programmi “antidepressivi ufficiali” nelle sedute di gruppo. In genere sono un’ottima scelta anche nei casi in cui si vogliono sollecitare emozioni positive, laddove la diagnosi non è semplice da fare, o semplicemente si vuole promuovere il benessere.


Programmi ibridi
I programmi ibridi consistono in una terna di brani facenti parte di categorie diverse.
Faccio un esempio. Se si presenta un paziente con tonalità umorali di tipo malinconico, naturalmente si procederà con il somministrare un programma per la depressione (ma come abbiamo visto anche un attivante).
Può accadere che successivamente alla prima fase del programma, o alla seconda, il paziente che ha già elaborato il vissuto di tipo depressivo, manifesti un soggiacente e concomitante vissuto di rabbia o di ansia.
Tali emozioni erano già presenti, ma bloccate e non visibili all’osservazione clinica. Proprio come per la punta di un iceberg il paziente manifestava “fenotipicamente” tratti malinconici, ma era anche “segretamente” arrabbiato o ansioso.
Quando ciò accade, dobbiamo soppesare quale secondo noi sia l’emozione negativa prevalente, e decidere se continuare con quel programma “in purezza” o eventualmente dirottare sulle fasi successive di un’altra categoria. È buona norma, quando la rabbia compare in modo evidente, quella di abbandonare i programmi di ansia o di depressione (anche se il paziente è molto ansioso e depresso) favorendo sempre la possibilità di elaborare e risolvere prima il vissuto di rabbia, che è più pericoloso e comunque intimamente legato alla depressione e talvolta perfino agli stati ansiosi.
Per quanto riguarda i programmi attivanti, cioè i programmi comunemente utilizzati per la rabbia somministrati al contrario (dalla terza fase alla prima), in genere non vengono mai trasformati in applicazioni ibride. C’è da considerare il fatto che se si sottopone un programma di tipo attivante, è perché si vuole sollecitare il paziente ad un certo tipo di “risveglio emotivo”. Diverso è il caso del programma depressivo, dove c’è un sintomo evidente. La pratica clinica del metodo ha permesso di ricavare una regola generale: "è bene non mischiare mai il programma attivante con altre categorie trasformandolo in un programma ibrido". Ciò che eventualmente può essere utile fare, è verificare al termine del programma attivante quale sia il sintomo che il paziente manifesta. Se si dovessero presentare emozioni di ansia, tristezza, o rabbia si potrà tutt’al più presentare un quarto brano utilizzandone uno della terza fase della categoria corrispondente al sintomo.


Archivio dei brani del Metodo Recettivo Trifasico

14/12/2015 Lezione N.1 - Premesse
15/12/2015 Lezione N.2 - Panoramica sul metodo
17/12/2015 Lezione N.3 - Il potere della musica
17/12/2015 Lezione N.4 - I princìpi del TRM
19/12/2015 Lezione N.5 - Fasi e categorie
19/12/2015 Lezione N.6 - Programmi del TRM
20/12/2015 Lezione N.7 - Ricerca e verifica
20/12/2015 Lezione N.8 - Indicazioni e modalità
20/12/2015 Lezione N.9 - La somministrazione
 

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