giovedì 17 dicembre 2015

Metodo Recettivo Trifasico - Lezione n.3 - Il potere della musica


C’è una certa differenza fra l’ascoltare o suonare musica, e fare musicoterapia. Se c’è la parola "terapia" significa che c’è un sintomo che viene individuato, e allo stesso tempo esiste un obiettivo terapeutico specifico. La musicoterapia è una modalità di approccio terapeutico alla persona che utilizza la musica come strumento di intervento.
Cominciamo semplicemente considerando gli effetti che produce l’ascolto della musica nell’essere umano. L’attività musicale causa importanti modifiche a livello cognitivo, all’attenzione, alla percezione, alla memoria, ai processi valutativi, ecc. Allo stesso tempo, ascoltando la musica, intervengono dei cambiamenti a livello fisiologico (attività respiratoria, ritmo cardiaco, pressione sanguigna, tonicità muscolare, ecc.). Lo stesso avviene per quanto riguarda la sfera emozionale (tono dell’umore, livello di ansia o di nervosismo, ecc.). Una recente ricerca (J.Bradt, Philadelphia University 2011) ha confermato che, ad esempio, il puro ascolto della musica offerto da un semplice staff medico, e non da musicoterapeuti, apporta beneficio ai pazienti affetti da cancro sotto il profilo della riduzione dell’ansia, del dolore, migliorandone il tono dell’umore e la qualità di vita. Svolge inoltre, come ho già detto, piccoli effetti sulla frequenza cardiaca, respiratoria e sulla pressione del sangue. Non ha però offerto prove che porti ad un miglioramento degli stati depressivi seri. Ma si sta parlando del semplice ascolto musicale e non di musicoterapia.
Tutti noi sappiamo che spesso una determinata melodia ci commuove, cioè sollecita in noi particolari emozioni e sensazioni. Allo stesso modo l’applicazione terapeutica della musica può operare un miglioramento sullo stato emotivo di un paziente. Per tale ragione l’esperienza musicale e la sua applicazione, è preziosa nella misura in cui viene strutturata e organizzata in un intervento terapeutico o di supporto. in realtà, la musica non interviene in modo diretto sulle emozioni, le quali hanno origine sempre da processi mentali consci e inconsci, ma agisce piuttosto sui fenomeni percettivi, simbolici e metaforici. Nel cambiamento del vissuto emotivo dell'ascoltatore è infatti implicito un concomitante cambiamento del flusso di pensieri. Riguardo agli aspetti psicologici più cognitivi, va considerato il fatto che la musica ha una struttura, è un linguaggio, è ordine! Laddove c’è disordine o desincronizzazione la musica aiuta infatti a strutturare il pensiero, ad ordinarlo e sincronizzarlo, intervenendo nei meccanismi dell’apprendimento, nelle abilità linguistiche, matematiche e spaziali. Esiste infatti una vera e propria intelligenza musicale che influisce sullo sviluppo psicoemotivo dell’essere umano maggiormente rispetto ad altri tipi di intelligenze.
Per tali ragioni, affinché la musica possa essere utilizzata come musicoterapia e canalizzata in specifici interventi occorre stabilire dapprima sintomi e i relativi obiettivi terapeutici.
Il Metodo Trifasico prevede la somministrazione in sequenza di una terna di brani (prima, seconda e terza fase) opportunamente scelti, al termine dei quali il sintomo negativo riscontrato sul paziente sarà sensibilmente ridotto. Non prevede necessariamente un’attività verbale, poiché la musica di per sé è già sufficiente, tuttavia non la sconsiglia neppure. Il paziente è perfettamente libero di esprimersi o meno senza alcun vincolo di setting. L’applicazione del metodo trifasico interviene innanzitutto sull’aspetto emotivo. L’azione sull’emotività da parte della musica mozartiana è il primo tangibile risultato a cui le sedute musicoterapiche trifasiche conducono. Parallelamente il metodo svolge un’azione benefica sul correlato corporeo. In conseguenza a ciò che avviene una modifica nei processi di pensiero. Il metodo riprova che una condizione di benessere fisico ed emotivo, tende automaticamente a ridurre pensieri disfunzionali.
Anche se in fondo sono proprio i processi mentali a provocare le emozioni e le risposte corporee, è altrettanto vero che il processo è bidirezionale.

La STRUTTURA DEL METODO RECETTIVO TRIFASICO

CATEGORIE DI INTERVENTO:
- Ansia
- Rabbia
- Depressione

FASE 1: Aggancio
FASE 2: Traino
FASE 3: Consolidamento

Archivio dei brani del Metodo Recettivo Trifasico

14/12/2015 Lezione N.1 - Premesse
15/12/2015 Lezione N.2 - Panoramica sul metodo
17/12/2015 Lezione N.3 - Il potere della musica
17/12/2015 Lezione N.4 - I princìpi del TRM
19/12/2015 Lezione N.5 - Fasi e categorie
19/12/2015 Lezione N.6 - Programmi del TRM
20/12/2015 Lezione N.7 - Ricerca e verifica
20/12/2015 Lezione N.8 - Indicazioni e modalità
20/12/2015 Lezione N.9 - La somministrazione

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